Lenti a focale fissa
Lenti entocentriche, ovvero che i raggi in ingresso sono divergenti rispetto all’asse ottico. Tipologia più usata in ambito visione indistriale (basso costo).
Solitamente usate per fare imaging di campi inquadrati più grandi del sensore usato. Il design prevede una distanza di messa a fuoco minima sotto la quale non si riuscirà ad andare.
Due ghiere:
- controllo [[Ottica#F-number|F#]]
- controllo messa a fuoco
Alcune lenti hanno messa a fuoco automatica, ma non le rende ripetibili.
La regolazione del diaframma viene fatta tramite un’iride mobile, che a seconda della ghiera si apre e si chiude.
Lo stop, per via del design dell’iride non è un cerchio perfetto, e include micro non uniformità luminose.
Per la messa a fuoco, si varia la distanza tra le lenti e il sensore.
Hanno un ingrandimento che varia in funzione della distanza di lavoro. Con due oggetti con la stessa dimensione, quello più vicino sarà visto più grande rispetto a quello più lontano. Lunghezza focale: va dagli 8mm ai 75mm. Più è corta, maggiore è l’errore prospettico.
Lenti varifocal (zoom)
Lenti entocentriche, che possono cambiare la propria lunghezza focale (solitamente tramite una ghiera, che va a spostare un gruppo di lenti all’interno dell’ottica). Costo e dimensioni maggiori, e performance ottiche peggiori in termini di risoluzione (ai limiti del range).
Lenti macro
Lenti entocentriche che lavorano a distanze di lavoro finite, spesso corte e solitamente con alti ingrandimenti. Alla giusta distanza hanno performance migliori rispetto ad una focale fissa. Molto meno versatili di una focale fissa.
Spesso usate in visione industriale perchè si lavora con distanze di lavoro corte.
Applicazioni
- lettura di codici - facilmente leggibili anche se distorti
- ispezione grossolana di stampe
- ispezione pannelli solari (area molto grande)
- ispezione schede PCB
- sorting colore e controllo integrità (per color sorting focale fissa e camera a colori)
- controllo di liquidi (accompagnato da infrarossi)